Aggiudicazione forzata dell’appalto: ente pubblico condannato

Riconosciuto il risarcimento in favore della ditta seconda in graduatoria che avrebbe dovuto ottenere l’assegnazione dei lavori

Aggiudicazione forzata dell’appalto: ente pubblico condannato

Ente pubblico condannato a risarcire la ditta che, pur avendone diritto, non si è vista assegnata l’appalto. Pomo della discordia è l’aggiudicazione disposta da un Comune in relazione all’affidamento di alcuni lavori di riqualificazione, recupero e valorizzazione di un quartiere e degli accessi al centro storico. Nello specifico, l’aggiudicazione è stata annullata dal tribunale amministrativo, ma i lavori sono stati comunque eseguiti dalla ditta risultata prima in graduatoria, mentre è rimasta a bocca asciutta l’impresa collocatasi al secondo posto nella graduatoria della procedura selettiva, basata sul criterio dell’offerta con il prezzo più basso. I giudici sottolineano che l’illegittimità dell’aggiudicazione disposta dal Comune integra una violazione della disciplina in materia di appalti. Di conseguenza, accertata, pertanto, l’irregolare attività amministrativa del Comune, vi sono gli ulteriori elementi per l’integrazione di un contegno illecito imputabile all’ente locale. Difatti, l’assegnazione dei lavori alla ditta collocatasi prima in graduatoria, assegnazione confermata nonostante la sentenza amministrativa che ha annullato l’aggiudicazione dell’appalto, ha impedito all’impresa classificatasi seconda di conseguire la commessa pubblica. (Sentenza 1493 del 17 agosto 2022 del Tribunale amministrativo regionale della Calabria)

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